lunedì 7 agosto 2017

BUONA ESTATE E CI VEDIAMO IN AUTUNNO!


E con la giornata di ieri, domenica 6 agosto 2017 all'Eremo dei Toschi, abbiamo concluso il ciclo delle nostre escursioni primaverili ed estive!
Ora daremo spazio a un po' di relax e alla programmazione delle escursioni autunnali!
Ci e vi aspetta un ricco programma!!! Seguiteci...

Intanto cogliamo l'occasione per salutare e ringraziare tutti coloro che ci hanno seguito in questa prima fase da Guide Ambientali Escursionistiche, ognuno di voi ci ha regalato una ventata di aria fresca e ci ha arricchiti condividendo l'atto più antico ed eterno compiuto dall'essere umano: camminare in Natura!

Grazie davvero a tutti: gli occasionali, i fedelissimi, quelli che ci hanno contattato per eventi speciali, chi solo per un'informazione, i gestori di agriturismi e strutture ricettive e informative che ci hanno accolto e hanno collaborato a realizzare eventi speciali!

AUTUMN IS COMING!
A PRESTISSIMO!!!!
Le vostre guide
Antonella&Gianluca

mercoledì 16 marzo 2016

Una serata con "Camminando l'Appennino"


Venerdì 18 marzo dalle ore 20.45 al Circolo Silvio Pellico (Via Venturini , 2 - IMOLA) a Imola c/o Complesso della Chiesa del'Osservanza - terremo una serata dedicata al Circolo Ricreativo - Casa del "Popolo di Lozzole" - Una storia lunga quasi 70 anni e che ancora rivive nel cuore del nostro Appennino Tosco-Romagnolo! Serata condotta da appassionati di storia locale ed escursionismo!! Accorrete numerosi, oltre che interessante è pure divertente!!!!

venerdì 20 novembre 2015

Musica e Irlanda a San Benedetto in Alpe

Cascata a San Benedetto in Alpe (FC) - Foto di Antonella Falco
Ogni anno, e da ben 15 anni, a San Benedetto in Alpe (Fc) si svolge a fine ottobre un folk festival che anima questo piccolo borgo a cavallo tra Romagna forlivese e Toscana fiorentina.
Per tre giorni l'anno ogni angolo di San Benedetto in Alpe è un angolo in musica!
Strumenti di svariate tipologie, musicisti da tutta Italia e dall'estero, abiti colorati....si ritrovano al San Benedetto in Alpe FolkFest per dare vita a un evento davvero unico nel suo genere.
In pieno autunno, in questo paesino addossato su una curva stradale nota per lo più al popolo dei bikers e degli appassionati di trekking, sembra si apra una via di diretta comunicazione con l'Irlanda della sfrenata musica fatata e sull'Europa amante delle danze popolari legate a doppio filo con le tradizioni le cui radici si perdono nella notte dei tempi! Un'occasione unica, quindi, per gli amanti dei suoni dell'Isola di Smeraldo, della condivisione, dei colori, della natura e della convivialità.

venerdì 30 ottobre 2015

Autunno è...

Passeggiata - Foto di E. Tortori
... castagne raccolte dagli ispidi ricci.
... foglie umide appiccicate alle scarpe.
... foglie che danzano accompagnate dal vento.
... finestre appannate da dentro, in case ancora incredule del freddo incalzante.
... tepore di zuppe che scaldan la cena.
... castagne arrosto che fan rima con vino rosso.
... pioggia e il fresco si avvolgono assieme.
... sole basso che arriva e svanisce.
... la nebbiolina a mezz'aria sui campi al mattino.
... quel verde dei prati che verde non è, ma stupisce lo sguardo.
... colori accesi e vivaci, un tripudio, un saluto, un'allegra fanfara.
... le maglie pesanti, le sciarpe...no, è presto! Ti vesti a cipolla e poi starnutisci!
... stormi di uccelli per la grande "partenza".
... bulbi autunnali, gialli e lillà che crescono piano.
... il giallo impertinente dei topinambur, girasoli autunnali che annunciano il gelo.
... il bosco silenzioso è pieno di vita.
... la spinta soffice e decisa dei funghi curiosi.
... il "toc" delle ghiande e le noci che battono a terra.
... le zucche ormai pronte nei campi a migliaia, poi in vendita sui carretti carichi ai margini delle strade.
... zucche mostruose accese nella notte dei  Santi.
... un riccio che corre prima che arrivi il dolce dormire.
... tisane, teh, latte, cioccolata in tazze fumanti.

Cachi - Foto di A. Falco
... la legna arde, il camino divampa, il comignolo fuma.
... la caccia riapre e gli spari lontani, vicino una campanella: è un bracco che corre.
... nespole, giuggiole, melagrane, cachi poi kiwi...i frutti più strani!
... il gatto più spesso in casa!
... il naso sporco di terra dei cani che vanno a tartufo.
... trattori rombanti che arano i campi.
... il profumo aspro e insistente del mosto nei tini.
... i cesti, le cesoie, gli stivali e via! si fa la vendemmia!
... le olive a migliaia tra foglie d'argento.
... ghiro e scoiattolo in cerca di noci.
... la catasta di legna che inizia a calare.
... gli ombrelli che si aprono di colpo.
... le sagre d'autunno, il fumo dei caldarrostai.
... le mele e le pere, la frutta succosa e profumata d'autunno.
... il picchio che insiste nei tronchi ormai stanchi.
... i tappeti di foglie nei parchi in città.

Nespole - Foto di A. Falco
... le foglie sdraiate su panchine assolate.
... bramiti improvvisi nei boschi più grandi.
... file di fiori nei cimiteri.
... margini persi in mattine di nebbia.
... notti sommesse e la civetta che chiama.
... sussurra lontano una volpe un po' sola.
... le Fuchsie divampano in danze vivaci.
... il tarassaco riprende quel che aveva lasciato in primavera.
... cavoli verdi, cavoli viola, cavoli bianchi...eccheccavoli!
... l'orario che cambia.
... giornate mangiate da sere incombenti.
... bacche rosse, bacche blu, bacche nere.
... il passo pesante che affonda nel fango.
... il gatto che gioca coi mulinelli di foglie.
... rumori sommessi, attutiti nel vento.
... racconti di streghe, vampiri e fantasmi.
... bambini scappati nelle pozzanghere.
... le scarpe di tela che non tengono più.
... gli armadi stravolti dal freddo in arrivo.
... ragnatele appese tra gocce sospese.
... fari a colorare le strade bagnate.
... lampioni appannati da calore addensato.
... sapori accesi come si accende una candela.


sabato 4 gennaio 2014

Le favole di Sommorio

"Le favole di Sommorio"
Silvia Caroli


Piccola recensione di un piccolo-grande libro!

Cecilia e Carlino, due personaggi a cui ci si affeziona subito!
Si tratta della dolce coppia di folletti, protagonista delle tre favole scritte da Silvia Caroli e contenute nel libro "Le favole di Sommorio", pubblicato dalla casa editrice Tempo al libro di Faenza a giugno 2013.

Ho letto "Le favole di Sommorio" in un'oretta, tutte d'un fiato, in un sorso...come quando si beve un bel bicchierone di latte fresco e buono che ingolosisce alla sola vista per la sua bontà!

Durante tutta la lettura, sono rimasta profondamente assorta e catturata dai personaggi descritti: i folletti Cecilia e Carlino, il leprotto Pentolino, il capriolo Ermanno, le agnelline gemelline Bianchina e Nerina, la mucca Carolina e tutti gli altri che uno dopo l'altro arrivavano a comporre la grande "famiglia" di animali di Sommorio.

Un mix di ricordi quelli raccontati in questo libretto, tra favola e realtà ma tutti legati da un filo conduttore: l'infanzia dell'autrice, Silvia Caroli, che con tanta dolcezza e allegria rivive i momenti trascorsi coi nonni paterni (Cecilia e Carlino) a Sommorio, località tra i monti a metà strada tra Casola Valsenio (Ra) e Palazzuolo Sul Senio (Fi).

Non potevo certo perdermi questa operetta che mi ha stretto il cuore e fatto tornare bambina, ambientando ogni piccolo avvenimento descritto negli splendidi boschi della nostra Terra di Mezzo, tra Romagna e Toscana.
Storie "piccoline", ma dal contenuto immenso, storie viste con gli occhi del cuore...e si sa, è proprio nelle piccole cose che sta il valore più grande.

Favole godibilissime per grandi e piccini, che avvicinano alla Natura, regalano sorrisi, pongono un occhio attento alla vita degli animali che vivono il bosco, agli alberi e alle piante autoctoni o impiantati e al rapporto tra questi e l'uomo, non una presenza negativa, ma integrata e che s'inserisce in maniera  equilibrata nei confronti dell'ambiente che lo circonda.
Tutto questo, proprio come accadeva "una volta"...ed è proprio questo "c'era una volta..." che vi invito a ritrovare tra queste righe delle "Favole di Sommorio".

Per maggiori informazioni, potete cliccare QUI .
"C'era una volta..." Sommorio (dal blog "Come eravamo, fotostoria di Casola Valsenio) QUI.

lunedì 2 dicembre 2013

I borghi abbandonati (o quasi) dell'Appennino tosco-romagnolo: la Valle del Santerno

Lo scorso 29 novembre a Imola presso il Circolo "Silvio Pellico" di San Cassiano dell'Osservanza, ho avuto l'opportunità di dedicare una serata foto-storica sul nostro Appennino e, in particolare, raccontando dei borghi abbandonati (o quasi) della Valle del Santerno: Castiglioncello, Rapezzo, Brento Sanico e Casetta di Tiara!
Per chi si fosse perso l'appuntamento, ecco un bel video-resoconto realizzato dagli organizzatori della serata, che ringrazio infinitamente!

Tutto cliccando QUI!

Buona visione!

Venerdì 29.11.2013 - Circolo "Silvio Pellico" c/o San Cassiano dell'Osservanza - Imola

giovedì 21 novembre 2013

Cielo imbronciato su Fontana Moneta

Toccata e fuga mattutina in quel di Fontana Moneta (San Martino in Gattara - RA).

Il cielo è imbronciato, indeciso se dare il meglio o il peggio di sè. Aperture luminose di un sole che spinge i suoi raggi sui colori di un autunno che già cede a striature bianche di neve lontana. Nuvole scure e cariche di pioggia, che frustate di vento fanno arrivare decise su prati che ancora regalano il più bel verde delle nostre montagne...
E di fronte a questo ennesimo spettacolo che la Natura del nostro Appennino regala, mi viene in mente un proverbio irlandese che dice "Ricorda sempre di dimenticare
le cose che ti hanno reso triste. Ma non dimenticate mai di ricordare le cose che ti hanno reso felice". E di raggiungerle sempre!

Cimitero della Chiesa di Monte Romano - San Martino in Gattara (RA)

giovedì 14 novembre 2013

EVENTO!!! Una serata sui borghi fantasma imolesi: CASTIGLIONCELLO e BRENTO SANICO

Ruderi, resti di mura avvolti dall'edera e dalla vitalba. Tetti sfondati e camere abbandonate.
Chiese sconsacrate, edicole svuotate dai propri Santi...
A riempire questi spazi, una volta vitali e abitati, ora solo gli elementi naturali che si riprendono lo spazio che l'uomo aveva loro sottratto.

Dall'interno di una casa abbandonata a
Brento Sanico - San Pellegrino (Fi)

Echi di vita passata, di una economia semplice e fatta di terre scoscese e ripidi cammini.
E' la storia del nostro territorio montano, l'Appennino tosco-romagnolo e quelli che erano i borghi che un tempo ne costellavano i crinali.
Da non dimenticare!

CAMMINANDO L'APPENNINO dedica una serata con foto e relazione a due particolarissimi borghi del territorio imolese: Castiglioncello e Brento Sanico.





 
Venerdì 29 novembre 2013 alle ore 20.30 presso il Circolo dell'Osservanza a Imola (Via Venturini, 2) una serata dedicata al nostro territorio che fu con Antonella Falco e la guida escursionistica Luigi Donati.
A seguire ricco buffet per tutti! 
INGRESSO LIBERO!
Guarda il video promo, clicca QUI.
Castiglioncello - Castel del Rio (Firenze_Imola)

giovedì 31 ottobre 2013

Scrivendo, un blog al gerundio

Le azioni non sono coniugate al passato, al presente o al futuro.
Le azioni sono coniugate al gerundio, perché il gerundio è il modo della continuità.
Il gerundio è il modo che non ha tempo, che indica un'azione che ha avuto un inizio non identificato, uno sviluppo continuo nel presente, una proiezione futura infinita.
Un infinito sostantivato che, come da tradizione della grammatica latina, afferma nel tempo l'azione che pronuncia.
.... sul sentiero che dall'Acquacheta porta al Monte Lavane
(Foto di Enrico Tortori)
"Camminare" è un verbo al gerundio per sua natura, che si trasforma in "camminando" e da qui il titolo di questo blog: "Camminando l'Appennino" che vuol essere piccolo e grande spazio di sfogo della mia voglia di scrivere di ciò che amo.Scrivere, senza imposizioni e/o richieste, di ciò che sgorga dalla mente, passando dal cuore e sfociando dalle dita.
Uno spazio virtuale, riflesso di quello reale (l'Appennino tosco-romagnolo) in cui i miei passi si posano normalmente...
 
Io alla Cascata del torrente Cà del Vento,
nei pressi dell'Acquacheta.
(Foto di Enrico Tortori)
Nel tempo è stato spontaneo per me assimilare l'azione dello scrivere a quella dello scorrere di un corso d'acqua: che sgorga da una sorgente che ha origine nel cuore della Terra, di cui mai nessuno saprà mai il punto esatto; l'acqua poi prende a scorrere lungo il letto di un torrente, fiume o ruscello, suo sentiero, che incontra varie situazioni, ostacoli, deviazioni e salti...picchi estatici e sorprendenti di cascate e soffici tuffi nell'abbondanza del suo stesso elemento, il sè.
Il torrente poi continua il suo corso, a volte lungo un unico canale, a volte diramandosi in più sè, sfociando poi nell'immensità del mare o inghiottito di nuovo dalla Terra, che lo ha generato.

Lo scorrere come movimento che racchiude in sè il cambiamento e l'evoluzione, come il pensiero si evolve da impalpabile idea a pragmatico scritto.

Camminando, scrivendo e raccontando ciò che amo.
Benvenuti nel mio blog e buona lettura.

Lozzole, la rinascita e la memoria

Articolo redatto e pubblicato da Antonella Falco sulla rivista "2001 Romagna - Numero Centoquaranta" - Tipografia Faentina Editrice (Giugno 2013 - Pagg.70/79)
Vietata la riproduzione senza l'autorizzazione dell'autrice (contattabile via mail all'indirizzo antonellafalco6@gmail.com).
Rivista acquistabile in tutte le edicole di Faenza (Ra) e dintorni e nelle librerie faentine.

***
Camminare è la mia più grande passione e questa passione s’intreccia con l’amore per il nostro Appennino, che permette escursioni mozzafiato alla scoperta di punti in cui Romagna e Toscana si mischiano in luoghi magici come Lozzole, dove la natura in tempi passati ha lasciato spazio alla civiltà, una civiltà rurale, montana, antica, di cui si puo’ ancora percepire l’eco affacciandosi agli splendidi panorami che si possono ammirare dai tanti crinali che caratterizzano questa zona.

Lozzole, un po' di storia
Cartina escursionistica di Palazzuolo Sul Senio (Fi) e dintorni
Lozzole è un piccolo borgo posto sul giogo montano che fa da spartiacque tra le vallate dei fiumi Senio e Lamone, a circa 800 metri sul livello del mare, tra i comuni di Palazzuolo Sul Senio e Marradi, entrambi in provincia di Firenze.
Lozzole e la sua chiesa, dedicata al Santo Bartolomeo, nonostante geograficamente siano compresi nel territorio toscano, fanno capo alla Diocesi di Faenza-Modigliana (rispettivamente in provincia di Ravenna e Forlì).


Non si hanno notizie certe e precise riguardo alla costruzione dell’attuale Chiesa di San Bartolomeo e la fondazione della parrocchia. Alcuni documenti riportano il 1782 come data d’erezione della chiesa, ma pare che già tra il 1299 e il 1350 se ne abbia notizia come compresa all’interno del borgo del Castello di Lozzole, allora posseduto dal Vescovo di Firenze.
Agli storici la definizione di queste informazioni, che non tolgono la certezza che in questo luogo il tempo ha fatto il suo corso conservando in un modo o in un altro la presenza dell’edificio, a momenti consacrato o meno.